Sant'Angela Merici

Il nostro Beato Fondatore ha voluto chiamare la  Congregazione “Orsoline Figlie di Maria Immacolata “ perché fin dagli inizi del suo sacerdozio aveva conosciuto l’opera di S. Angela Merici a favore delle giovani e lei aveva messo la sua Compagnia sotto la protezione di S.Orsola.

Forse di S.Orsola non si hanno documentate notizie storiche, ma la fama del suo martirio, insieme a tante altre compagne, per amore della verginità e della fedeltà a Cristo, era molto forte già ai tempi di S.Angela ed a Brescia , come altrove, non mancavano quadri e statue in suo onore.

Di S.Angela è un po’ incerta la data di nascita, ma i più concordano con il mese di marzo 1474 a Desenzano, ridente cittadina affacciata sul lago di Garda.

Nacque in una famiglia serena, ricca di fede e di bontà e conobbe  fin

da bambina , dai racconti del padre , la vita dei santi ed imparò l’amore alla preghiera.

Purtroppo rimase orfana del papà verso i dieci anni e poco dopo anche dei fratelli e della mamma. Le rimaneva una sorella che le era molto cara,  ma mori anche lei giovane.

I biografi del suo tempo raccontano di una visione che avrebbe avuto la Santa non molto tempo dopo , mentre con altre riposava in un campo durante la  mietitura: una scala con angeli e vergini che cantavano e fra essi la sorella morta da poco le profetizzò che avrebbe fondato una Compagnia di Vergini.

Da Desenzano, rimasta sola, andò dagli zii a Salò dove cominciò a far del bene a tutti, ma verso i 20 anni tornò a Desenzano e riuniva nella sua casa bambine e ragazze per il Catechismo.

Nel 1516, invitata dai coniugi Patengola, andò a Brescia per aiutarli e continuare la sua opera educativa e caritativa .

In questo periodo  si collocano i suoi pellegrinaggi : al sacro Monte di Varallo, a Mantova dalla Beata Osanna, in Terra Santa nel 1524, a Roma per il Giubileo del 1525.

La fama della sua santità e della sua preziosa opera verso le giovani ma anche per riconciliare uomini di governo , si era sparsa largamente : al ritorno dal Terra Santa il gruppo dei pellegrini dovette sostare a Venezia e lì volevano trattenerla e così pure a Roma. Incontrò il Papa Clemente VII che le  chiese di fermarsi perché  si interessasse dei Luoghi Pii, ma lei scelse di tornare a Brescia.

Aveva l’appoggio di molto amici , fra cui Agostino Gallo che per alcuni mesi volle portarla a Cremona in casa della sorella, ma dal 1530 la troviamo definitivamente a Brescia  dove lascia casa Patengola e si stabilisce vicino a S.Afra.

Pare che già dal 1533 alcune giovani si riuniscano intorno a lei , attirate dalla sua parola e dal suo desiderio di educare la donna in una forma di vita impensabile per i suoi tempi: o era sposata o andava in convento.

Lei invece vuole delle Vergini consacrate nel mondo, che vivono in famiglia ed hanno un lavoro, ma si dedicano anche all’educazione di altre giovani.

E’ un progetto rivoluzionario per i suoi tempi, ma lei sente che il Signore la chiama a questo e si dona e prega perchè ciò sia possibile.

La preghiera era il suo grande mezzo di conforto e da essa otteneva coraggio e forza.Dirà alle sue “Figlie”: “Sempre la principale risorsa vostra sia il ricorrere ai piedi di Gesù Cristo” .

La fondazione della Compagnia si colloca il 25 novembre 1535, giorno dedicato a S.Caterina d’Alessandria.Erano presenti 28 giovani donne che si impegnarono a portare avanti la regola ed i suggerimenti di S. Angela.

Angela morirà il 27 gennaio 1540, da subito venerata come  luminoso esempio di fedeltà alla grazia, come esempio di educatrice zelante e materna, come suscitatrice di opere  caritative . 

Venne proclamata Santa il 24.5.1807 e dal 1861 il culto fu esteso a tutta la Chiesa cattolica.

Nella Basilica di S.Pietro si può ammirare una statua lei dedicata: nella nicchia la Santa tiene per mano una fanciulla, simbolo del suo impegno a favore della gioventù femminile.

Tra i suoi scritti, dettati al segretario Cozzano, spiccano i ricordi ed in particolare è significativo l’ultimo: “L’ultima voce mia, con la quale fin col sangue vi prego, è che siate concordi, unite insieme , d’un sol volere ed una sola volontà”.

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