La Storia dell'Istituto

La Congregazione delle Suore Orsoline è nata a Verona, per questo motivo si è sviluppata particolarmente in Veneto, anche se ben presto ha varcato i confini per estendersi prima in altre province e regioni italiane (a Milano Marittima RA nel 1921), poi in altri Stati e Continenti (nel 1960 è stata aperta la prima missione in Madagascar).

Nel 1887, il Beato Zefirino Agostini, scrivendo le sue memorie dice che – all’inizio – in mezzo a tante preoccupazioni aveva pensato: “Quando il Signore vorrà mi metterà in mano un filo” (p.424 degli Scritti). Zelante sacerdote, sollecito per la sua vasta e numerosa Parrocchia, desiderava che qualcuno lo aiutasse nella cura soprattutto spirituale delle giovani, dato che per il ramo maschile aveva un bravo curato.

Nel 1837, ordinato da poco sacerdote, era passato da Salò ed era rimasto dolcemente colpito dal comportamento di alcune giovani, gli fu detto che erano Orsoline e tale nome lo impressionò benevolmente.

Nel 1845 fu nominato Parroco di S. Nazaro e Celso e insieme alla cura di tutti i campi della pastorale, gli stava molto a cuore il bene della gioventù femminile. Fondò l’Oratorio mariano femminile e dapprima pensò di farsi aiutare dalle Suore Canossiane, ma non se ne fece nulla. Parlava spesso alle giovani dell’opera di S. Angela Merici, la santa di Desenzano e della necessità di fondarne una simile in Parrocchia.

Nel 1853 tre giovani – Fiorenza Quaranta, Anna Rubinelli e Maria Bollezzoli si presentarono a lui dicendosi disposte ad aiutarlo. Don Agostini, pur rallegrandosi con loro, era consapevole di non avere mezzi per acquistare una casa e disse loro di aspettare e di affrettare con le loro preghiere l’ora di Dio. Intanto l’Oratorio assunse il nome di Pia Unione delle Figlie di Maria ed insieme alle prime tre ragazze che si erano presentate e ad altre che si erano unite fonda le “Sorelle devote di S. Angela Merici” ed affida loro le opere femminili della parrocchia.

Era il 1854, anno in cui viene proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione: nel giorno stesso della proclamazione il parroco le pone sotto la protezione dell’Immacolata. Vivevano nelle loro famiglie ed erano una Pia Unione di laiche.

Nel 1856 sarà possibile, “fra triboli e spine” affittare un piccolo appartamento in Via Muro Padri, ai numeri 22-24 nella casa di proprietà Astori e così il Parroco riunì le giovani che si erano offerte e il 23 ottobre 1856 il Vescovo Mons. Riccabona poté approvare il Regolamento che don Zefirino aveva stilato e nel quale si indicavano le opere di carità a cui le Sorelle Devote di S. Angela Merici si impegnavano: scuola di carità, assistenza all’oratorio, insegnamento della dottrina cristiana e presenza all’oratorio festivo.

Tutto era all’inizio in funzione della parrocchia.
L’opera progrediva, si rese necessario l’ampliamento dei locali e 5 collaboratrici, sia per dedicarsi maggiormente all’Ooera, sia per maggior perfezione, chiedono di potersi unire in vita comune nel 1860. Don Zefirino approvò, preparò delle regole e già il 28 novembre il Vescovo potè approvarle. Stringato ed efficace il commento di don Zefirino: “Fu bisogno di un ritiro interno per le insegnanti e quindi di una superiora e di regole speciali di vita religiosa.

S’è fatto” Il primo novembre 1860 dà inizio al Pio sodalizio mentre il giorno seguente inizia la scuola di carità, una scuola gratuita per le fanciulle povere del quartiere.
Erano coinvolte anche le famiglie, che dovevano presentarsi ad iscrivere le bambine, si impegnavano a mandarle ordinate ed a farle frequentare con regolarità anche la dottrina parrocchiale ed il ricreatorio festivo.

Alcune giovani non si unirono in vita comune ma continuarono a dare il loro contributo all’opera da esterne, chiamate appunto “Sorelle Esterne” e don Zefirino era sollecito anche per la loro formazione. La separazione dei due gruppi avverrà nel 1902.
Le difficoltà però non mancavano e don Zefirino pensò di affidare alle suore di Maria Bambina il nascente Istituto, ma le trattative non andarono a buon fine e si continuò con fiducia nella Provvidenza.

Si moltiplicavano intanto nella Chiesa le istituzioni secondo la Regola di S. Angela ed il Vescovo chiese a don Agostini di costituirne una in Parrocchia. L’Arciprete presentò il gruppo delle Sorelle Devote ed ottenne il decreto di istituzione della “Congregazione delle Orsoline Figlie di Maris Immacolata” secondo la Regola di S. Angela Merici e cioè con le modifiche che si ritenevano opportune al tempo ed al luogo.

L’Istituto venne canonicamente eretto il 21 giugno 1869 e il 24 settembre fecero la Professione religiosa le prime 12 sorelle.
Le difficoltà economiche erano sempre pressanti e c’era la difficoltà all’acquisto della casa. Nel 1870, il 14 dicembre, il Vescovo manda una lettera ai cattolici della diocesi perché diano un contributo in cambio delle preghiere “delle buone Orsoline e delle loro alunne”.

Nel 1873 la casa potè essere acquistata e nel 1874 si ebbe la gioia di inaugurare la Cappella interna, la chiesa che ancora si usa in Casa Madre, con successive modifiche per adeguamento liturgico.
In questi anni si può anche collocare l’apertura del Collegio in Casa Madre e nel 1878 c’è l’espansione in Diocesi con l’acquisto della casa di Tregnago, dapprima come casa di soggiorno estivo per le educande e poi vi fu anche istituita un’opera educativa.
Arriviamo al 1896, anno della morte del Fondatore, che lascia un ricordo indelebile di fedeltà, fede indomita, coraggio e dedizione.

L’Istituto continua con la guida della “Sorella Primaria” (così chiamava il Fondatore chi era a capo della comunità) M. Fiorenza Quaranta, che però morirà nel 1897. Alla guida il Vescovo nomina Teresa Brauneis, un’Orsolina esterna che rinuncia al mandato e viene quindi eletta Madre Maria Puttini.

L’Istituto si espande; nel 1900 viene acquistato il palazzo Allegri al n.26 di Via Muro Padri e nel 1924 inizia l’apertura oltre la diocesi veronese.

Nel frattempo si era avuto il cambio della superiora generale: M. Puttini nel 1914 aveva rinunciato ed era stata eletta Madre. Ballarini. Con lei si conclude il gruppo di sorelle che ha vissuto con il Fondatore e sarà lei a scrivere le prime memorie dal titolo “Quello che mi ricordo”.

Nel 1917 il Vescovo approva definitivamente Regole e Costituzioni ed il 3 settembre, col nuovo Capitolo Generale, diventa Madre Generale M. Maria Salute Capucci, per il cui impegno di espansione e di crescita dell’Istituto si può dire Cofondatrice.

Le opere spaziavano dalla scuola (nel 1931 fu aperta quella di Verona e in anni successivi quelle di Chieti, Milano, Guastalla, Roma) agli Istituti. Educativi per ragazze o bambine in difficoltà. (Verona, Parma, Castagnè) ai tanti asili parrocchiali.

Madre Capucci fu rieletta per più volte fino al 1964, quando l’Istituto aveva aggiunto 105 case in Italia e c’era stata la grande apertura missionaria in Madagascar nel 1960. Nel 1964 ci sarà in Svizzera a Birsfelden tra gli emigrati italiani e in Uruguay nel 1965, ma era già Madre Generale M. Nives Venturini, semplice, colta e saggiamente materna.

Dal 1971 fu Madre Generale M. Anastasia Bravin, ricca di spiritualità e di cuore lungimirante e ad alcune aperture nel Sud Italia si affiancò quella in Brasile.
Dopo di lei fu eletta M. Clemente Micheloni, tenace nel solco della tradizione educativa e nel mantenimento di alcune opere storiche e in aperture ad gentes: in Paraguay ed in Burkina Faso nel 1992.

Con Madre Pierina Scarmignan e successivamente con Madre Luciana Spada ci furono purtroppo alcune chiusure dolorose, dovute al calo di vocazioni religiose, ma anche scelte coraggiose, come l’apertura in Benin e Togo , la funzionalità della casa di spiritualità di S. Zeno di Montagna , una presenza più qualificata nei centri della diocesi e la presenza di suore insegnanti nelle scuole statali o paritarie non nostre. Ora il compito non facile, ma significativo, di far camminare l’istituto in santità e, pur nella fedeltà al carisma, in una vita nuova, spetta a Madre M. Claudia Cavallaro, con il suo invito a prendersi cura di ogni forma di vita ed passare oltre, per cercare di vedere dove il Signore ci vuole condurre…

L’Istituto dal 1939 ha avuto una sua pubblicazione “La Nostra Voce”, terminata nel 2018 e nel 1931 viene coniato uno stemma in cui compaiono rami d’ulivo uniti insieme ed una stella: le Orsoline, tutte d’un sol cuore, con la luce di Maria Immacolata, seguono la volontà del Signore e, come direbbe S. Angela, “tenendo l’antica strada fanno vita nuova”.

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